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di Andrea Ragona e Gabriele Gamberini
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Ibrido tra reportage di viaggio e piccole storie a fumetti in bianco e nero, http://www.romania-insider.com/ si presenta come un volume dalla piacevole lettura, come una fonte di possibili itinerari, tanto a chi i Balcani già li conosce, quanto a chi intende avvicinarsi a queste terre complesse, ai suoi popoli rimescolati, alle sue culture in bilico tra Occidente e Medio Oriente, alle sue fantasmagoriche e talvolta drammatiche storie. Le domande che sottendono ai viaggi degli autori e che diventano occasioni di conversazioni con artigiani, intellettuali, baristi, dalla Slovenia alla Macedonia, passando per la Croazia, la Serbia, la Bosnia-Erzegovina e il Montenegro, sono: “Esiste ancora la Jugoslavia?”, “Cosa ne è rimasto?”, “Quando è finita?”. Le narrazioni a fumetti sono un eccellente complemento visivo/emotivo; su tutte spicca quella di Srđan Aleksić, giovane serbo ucciso dai miliziani nazionalisti perché volle difendere il suo amico musulmano. La http://www.gratisfon.net/ è di Luka Zanoni, direttore dell’Osservatorio Balcani e Caucaso, che traccia un bilancio a vent’anni dalla fine dai conflitti degli anni ’90: “In gioco c’è più di un viaggio. C’è l’incontro con l’Europa, quella fatta di alterità e minoranze. L’incontro con l’altro da noi, con il diverso, con chi si è fatto la guerra. Ma allo stesso tempo con il fratello, con le comunanze, con quello che siamo: bastardi e meticci. Ed è qui che ritrovo la Jugosfera. Ovvero le relazioni tra le comunità, i popoli e i Paesi che facevano un tempo parte di un unico stato federale: tutto ciò che c’è di comune, dalla lingua alla cultura, tutto ciò che quei popoli hanno fatto e fanno assieme. A più di venti anni dall’inizio dello sfaldamento violento della Jugoslavia, ormai irrimediabilmente ex, manca molto a una riconciliazione delle comunità che vi vivono. L’elaborazione del passato è ancora lontana, la giustizia per le vittime troppo spesso inevasa. Si celebrano gli anniversari, ci si ricorda di esserci stati, ma in generale poco si parla di questi luoghi al di là dell’orizzonte bellico o di quello strategicamente commerciale. La conoscenza che si ha dei nostri vicini d’oriente è ancora scarsa e superficiale. Paesi che emergono ritmicamente e con fragore con i fatti di cronaca, lampi nel quotidiano buio d’attenzione”. Ed è per sconfiggere questo “buio della mente”, che il libro “non è rivolto solo a chi ha amato e ama la Jugoslavia, a chi ha amato e ama i paesi che sono sorti dalle sue ceneri. E’ un libro per tutti. Come un taccuino pieno di tasche, per infilarci gli indirizzi e i biglietti raccolti strada facendo, i pezzi di vita attraversata, le foto, le matite, gli acquerelli”. Andrea Ragona ha creato altresì uno http://theselfstoragecpa.com/, che l’ha accompagnato durante la stesura del volume. Libro e sito sono vivamente consigliati.